Roma, 22 mar. – “Domani, contro ogni nostra richiesta e contro la nostra volontà, riapriranno le banche, perché, essendo servizi pubblici essenziali, e in linea con la legge 146 del 1990, non sono state inserite dal governo tra le attività che da domani si fermeranno” dichiara il segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni. “Nei giorni scorsi, abbiamo chiesto all’Abi e anche allo stesso governo di prendere in considerazione la chiusura di tutti gli sportelli sul territorio nazionale due settimane e spero che questa scelta venga presa al più presto quantomeno nelle zone più colpite dal Coronavirus” prosegue aggiungendo che “ma serve una norma ad hoc e una ferma presa di posizione del governo. Dal territorio ci arrivano informazioni su code di persone, specie anziani, che vogliono entrare in banca per operazioni banali che potrebbero effettuare col telefono: questo non deve accadere. Mi rivolgo, pertanto, proprio alla clientela: molte operazioni si possono fare a distanza e col Bancomat. Tutta la consulenza può essere fornita al telefono. Sappiamo quanto è importante per i cittadini il rapporto diretto con la banca e con chi ci lavora: passata l’emergenza, chi auspicava la morte degli sportelli bancari dovrà ricredersi e sottolineare, invece, il loro ruolo al servizio dell’intera società, delle famiglie e delle imprese”.
Segreteria Nazionale FABI