«Era uno che non si era incanalato, che faceva di testa sua». «Predicava, predicava, prendeva ragazzini e li toglieva dalla strada… Martellava e rompeva le scatole».
Queste parole di Gaspare Spatuzza e di Giovanni Drago, mafiosi divenuti collaboratori di giustizia, basterebbero a spiegare, nella loro rozza schiettezza, perché don Pino Puglisi è stato ucciso. Con queste frasi di Don luigi Ciotti, pubblicate da Francesco Deliziosi sul sito www.beatopadrepuglisi.it, ho iniziato il mio intervento al Consiglio Nazionale della Fabi tenutosi a Roma dal 28 al 30 aprile.
Ai circa duemila partecipanti ho esplicitato, quindi, i motivi che hanno indotto me in unità con la Segreteria Provinciale della Fabi di Palermo a sposare in pieno l’iniziativa finalizzata a far riconoscere il Beato Puglisi, Santo e Compatrono di Palermo.
Carmelo Raffa