L’ultimo mio intervento su Padre Puglisi risale al Congresso Provinciale della FABI di Palermo tenutosi a Palermo il primo dicembre ultimo scorso. In quell’occasione ed in presenza del Sindaco Leoluca Orlando e di numerosi parlamentari dei vari gruppi politici veniva proiettato un video dal quale si evincevano le motivazioni della forte richiesta della Comunità di Palermo di riconoscere Don Pino Puglisi Santo e Coopatrono della città capoluogo della Sicilia.
A settembre ci sarà a Palermo Papa Francesco e si spera che pronunzi l’annuncio aspettato.
Oggi c’è un consiglio per coloro che vogliono saperne di più sulla vita di Don Pino Puglisi:
LEGGETE il LIBRO:” Don Pino Puglisi – se qualcuno fa qualcosa si può fare molto. L’edizione è stat curata da Francesco Deliziosi.
Una breve nota è stata pubblicata su questo sito nel 2006.
«Era uno che non si era incanalato, che faceva di testa sua». «Predicava, predicava, prendeva ragazzini e li toglieva dalla strada… Martellava e rompeva le scatole».
Queste parole di Gaspare Spatuzza e di Giovanni Drago, mafiosi divenuti collaboratori di giustizia, basterebbero a spiegare, nella loro rozza schiettezza, perché don Pino Puglisi è stato ucciso. Con queste frasi di Don luigi Ciotti, pubblicate da Francesco Deliziosi sul sito www.beatopadrepuglisi.it, ho iniziato il mio intervento al Consiglio Nazionale della Fabi tenutosi a Roma dal 28 al 30 aprile.
Ai circa duemila partecipanti ho esplicitato, quindi, i motivi che hanno indotto me in unità con la Segreteria Provinciale della Fabi di Palermo a sposare in pieno l’iniziativa finalizzata a far riconoscere il Beato Puglisi, Santo e Compatrono di Palermo.
Carmelo Raffa