Banche, furti e attacchi agli ATM.
Una pericolosa frontiera del crimine da monitorare con attenzione.
Non solo le rapine preoccupano gli addetti del Settore Bancario, ma anche furti e attacchi agli ATM (i c.d. Bancomat sempre più evoluti) costituiscono un serio e reale pericolo sempre attuale. Che si aggrava durante i periodi festivi, come quello che stiamo vivendo in queste settimane, in quanto i dispositivi in oggetto vengono, ovviamente, caricati al massimo della capacità per far fronte al “monte transazioni” più elevato e, peraltro, diversamente dal passato, vengono alimentati dai versamenti cospicui effettuati da privati ed esercenti nel periodo festivo.
È quanto emerge da uno studio della FABI di Palermo, elaborato sui dati del Rapporto Intersettoriale sulla Criminalità Predatoria 2019 redatto dall’OSSIF, il centro di Ricerca dell’ABI sulla Sicurezza Anticrimine.
L’analisi dei furti registrati nell’ultimo decennio ai danni dei vari tipi di impianti di custodia valori delle banche, evidenzia un andamento altalenante con un trend in ascesa fino al 2016 (860 colpi in tutto il Paese) – dichiara Gabriele Urzì Segretario Provinciale FABI Palermo e Responsabile per il SAB di Palermo di Salute e Sicurezza – e in diminuzione nel periodo successivo con una riduzione del 28,8 % nel 2018 rispetto al 2016 con una percentuale di colpi falliti sempre superiore al 50% ( in particolare nel 2018 i furti falliti sono stati 325). Tali episodi criminosi si sono concentrati prevalentemente al Nord, mentre la Sicilia è al nono posto fra le 20 regioni italiane con 17 episodi registrati. A livello provinciale il maggior numero di episodi si è verificato a Roma (+ 72% nel 2018 rispetto al 2017 e a Milano con 41 episodi nel 2018). Tra le provincie dove si è registrato un calo maggiore troviamo Catania che passa da 29 colpi nel 2017 a 12 nel 2018, con una riduzione del 59%.
Altra tipologia di attacchi dai quali le Banche devono tutelarsi sono i colpi messi a segno contro gli ATM che, nei periodi che stiamo esaminando, vengono, appunto, caricati al massimo della capienza e, quindi, sono più appetibili per i criminali.
Secondo lo studio della FABI, l’apice di tale tipologia di crimini è stato nel 2016 (798 episodi dato nazionale) con una positiva inversione di tendenza nel 2018 con un calo del 33% rispetto al 2016. La Sicilia figura al decimo posto con 15 attacchi agli ATM caratterizzati da un apice nell’intervallo orario tra le due e le quattro del mattino (35%), con una concentrazione nella giornata del sabato (46,5%) e nel 68, 2% dei casi con la caratteristica che il colpo è stato portato a termine con gli esplosivi, con grave rischio per l’incolumità della popolazione.
Anche in questo caso la percentuale dei colpi falliti è stata pari al 51,2% del totale, in linea con quanto registrato negli ultimi anni. In particolare nel 2018 i principali motivi del fallimento degli attacchi sono stati la resistenza del mezzo forte e/o l’efficacia dei sistemi di protezione adottati, la rinuncia dei banditi che hanno desistito dal loro intento e l’attivazione del sistema di allarme. Nel trend positivo di riduzione degli eventi ben figura la Sicilia con un calo del 60% (da 37 nel 2016 a 15 nel 2018).
Fondamentale per la riduzione degli episodi criminosi, secondo la FABI, la collaborazione con le Istituzioni (dal Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno ai protocolli anticrimine con le Prefetture), appositi seminari (modulo seminariale “Banche e Forze di Polizia: una collaborazione vincente”), il data base anticrimine (alimentato costantemente dalle Banche e nel quale vengono censiti sia gli eventi criminosi che colpiscono il settore bancario che le difese adottate nelle singole dipendenze bancarie e in ciascun ATM).
La FABI è costantemente impegnata nella diffusione della cultura della sicurezza e della prevenzione, requisiti fondamentali per la serenità di dipendenti e utenti.
A cura di Gabriele Urzì
Responsabile Salute e Sicurezza SAB FABI Palermo