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All’indomani della sua riconferma al Comitato direttivo centrale della Fabi nazionale a Carmelo Raffa economiasicilia.com chiede una sintesi dei lavori del confresso della Fabi e un suo giudizio complessivo sulla situazione dei dipendenti delle banche in Sicilia. “ E’ stato un Congresso che ha toccato il top tant’è che si è vista la presenza dei principali big del settore. Infatti abbiamo avuto la presenza dell’Amministratore Delegato di Intesa San Paolo Carlo Messina, di Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato di Unicredit, di Giampiero Maioli, Amministratore Delegato del Credit Agricole-Cariparma, Giuseppe Castagna BancoBPM, Vittorio Massiah, Consigliere delegato UBI, Alessandro Vandelli, Amministratore delegato BPER, Marco Morelli Amministratore delegato Mps e di tanti altri Responsabili di Gruppi Bancari, Istituti di Credito e Banche Cooperative. Al Congresso FABI sono intervenuti nel dibattito anche il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il Presidente della Commissione europea per i problemi economici Roberto Gualtieri e il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli. Si è constatato, quindi, che si è realizzata la massima partecipazione e di ciò tutta la FABI deve essere principalmente grata ad una Persona che porta i nomi “ Lando Maria” e il cognome” Sileoni”. Il Leader ha operato di giorno e non ha dormito di notte ed alla fine ha ricevuto il premio dei delegati ottenendo il 98,22 dei voti congressuali. Oltre a Lando occorre ringraziare coloro che hanno collaborato attivamente all’Organizzazione”. E sulle prospettive del mondo delle banche e dei bancari che ci dice? “Negli ultimi mesi abbiamo constatato che le Banche ritornano finalmente a conseguire utili. Ciononostante presentano piani che prevedono esodi per 22.000 Persone da quì al 2022. Lando Maria Sileoni ha ribadito la richiesta agli Istituti di Credito di modificare i propri modelli organizzativi introducendo nuove figure professionali e ciò consentirebbe di salvaguardare i livelli occupazionali e la creazione di nuovi posti di lavoro. Le Delegate e i Delegati al Congresso FABI hanno auspicato che è indispensabile aprire un confronto a livello nazionale sui temi della digitalizzazione e delle nuove tecnologie, al fine di mantenere e creare nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani e per le aree di maggiore disagio sociale”.
Disagio sociale principalmente avvertito al Sud e in Sicilia? “E’ da anni e anni che avvertiamo questo allarme in Sicilia e insistiamo affinchè le Banche non pensino solamente a fare utili ma a dare una risposta a tanti giovani che aspettano una prima occupazione. Va ricordato al coloro che fanno orecchie da mercanti e principalmente ad Unicredit che nel 1990 Banco di Sicilia, Sicilcassa, Credito Italiano e Banca di Roma davano occupazione a 16 mila Persone e oggi Unicredit che ha ereditato la gestione di queste quattro Aziende si è ridotta ad un organico nell’isola di appena 3.500 unità. Occorre, quindi, un forte segnale con l’assunzione di almeno 500 giovani2. Sulla vicenda crediti deteriorati o in sofferenza si è notata una certa polemica tra la FABI e le Banche… “La FABI è contraria alla cessione dei crediti deteriorati a soggetti esterni. In primis perché all’interno degli Istituti di Credito esistono le professionalità per farvi fronte e certamente realizzando un valore superiore rispetto a quello conseguito con la cessione all’esterno. E poi c’è da non sottovalutare la questione morale perché all’esterno potrebbero esserci soggetti senza scrupolo che lascerebbero senza dimora soggetti in difficoltà sociale ed economica”. Oltre alla rivendicazione di nuove assunzioni al Vostro Congresso è venuta fuori la richiesta di una rivalutazione delle retribuzioni “Si è affermato chiaramente che se le Banche conseguono utili non ne debbano godere solamente gli azionisti ma una parte correttamente deve essere corrisposta a coloro che l’hanno fatto conseguire e cioè alle lavoratrici ed ai lavoratori”. Raffa, cosa cambia dopo in Congresso in casa FABI? “Una fiducia illimitata nei confronti di Lando Maria Sileoni che ha dimostrato di rappresentare concretamente nelle trattative ma anche mediaticamente e adeguatamente non solo gli iscritti ma l’intera categoria e che lo continuerà a fare in barba a qualche piccolo egoista invidioso di qualche altra sigla sindacale che non ha cuore la categoria ma “<se stesso>”. Infine abbiamo letto che il Congresso ha avuto molti applausi e quasi un’ovazione….. “Quando intervengo ai dibatti della FABI parlo col cuore e mi rivolgo al cuore delle Persone. Quasi sempre ricevo applausi ma questa volta molti di più e ringrazio di ciò tutti i fabiani d’Italia”.
Come ultima domanda. Lei da tempo insiste sulla FABI la casa dei bancari. Perché? “La FABI si è costituita a Milano nel dicembre del 1948 e subito dopo nel 1949 ha firmato da sola il primo contratto nazionale dei bancari. L’Organizzazione subito dopo ha dimostrato di essere a vocazione unitaria e tranne in qualche occasione ha firmato assieme ai sindacati confederati i contratti e gli accordi con le controparti datoriali. In Sicilia eravamo poco rappresentativi tant’è che nel 1977 la FABI in Sicilia annoverava 1.300 iscritti e allora c’erano 15 mila bancari in più di oggi. Siamo cresciuti molto e i consensi alla FABI si avvicinano alla maggioranza assoluta nella Regione. Di ciò siamo contenti ma lanciamo un appello a coloro che si riconoscono nei valori della casa dei bancari di aderire alla FABI”.
Andrea Naselli
Articolo pubblicato su Economia Sicilia il 15/03/18