COMUNICATO STAMPA
Carige e Banche smantellano in Sicilia. FABI si appella alle Istituzioni
Nel pomeriggio di ieri si è tenuta a Catania un’assemblea del personale Carige che ha coinvolto i lavoratori dei territori di Catania, Enna, Siracusa, Ragusa e Messina.
Ha tenuto la relazione Renato Biasizzo (nella foto assieme alla dirigente nazionale Simona Marino) della Segreteria di Coordinamento della FABI-CARIGE, il quale ha illustrato ai 50 lavoratori presenti in sala i temi relativi alla situazione aziendale con particolare riferimento al piano industriale ed ai sacrifici richiesti dall’Azienda al personale.
Nel dibattito è intervenuta anche Cetty Di Benedetto del Comitato Direttivo Centrale della FABI, la quale ha espresso viva preoccupazione per la ventilata chiusura delle uniche filiali di Siracusa e Ragusa e delle altre tre a Terrasini, Messina e Palermo. Se Carige non torna indietro sui propri passi, ha affermato la sindacalista della Fabi, alcuni lavoratori sarebbero costretti a enormi e insostenibili sacrifici in termini di mobilità.
Altra preoccupazione dell’assemblea è emersa per quanto riguarda i ventilati esuberi di 800 unità lavorative e che Carige non si accontenterebbe dell’attuale piano chiusure dipendenze ma che sarebbe pronta ad ampliarlo ulteriormente.
A questo punto, dichiara il Coordinatore della FABI – SICILIA, Carmelo Raffa non potremo stare a guardare e non solo per le determinazioni di Carige ma per l’intero sistema creditizio che intende continuare a smantellare gli sportelli esistenti nei comuni siciliani.
La FABI, conclude Raffa, lancia un appello alle Istituzioni dello Stato e della Regione e ai parlamentari eletti in Sicilia affinchè Unicredit, Intesa san Paolo, Monte dei Paschi, Carige, etc. si fermino e non compiano ulteriori scempi nel territori isolano.
Palermo, 25 settembre 2019